
Adesso si fa sul serio: in tre settimane avranno luogo altrettante gare (compreso il vicino appuntamento di Shanghai) e tra meno di sette giorni si volerà ancora più a oriente, per il weekend di Suzuka.
Le energie vanno indirizzate con intensità e precisione sugli obiettivi più importanti, cioè i titoli.
Sembrerà inutile ribadirlo, ma non ci si deve dimenticare che questo finale di campionato non è come tutti gli altri. E non mi riferisco alle polemiche che da Monza in poi hanno ulteriormente logorato i nervi degli addetti ai lavori, nonché dei protagonisti. No. E’ un finale di campionato diverso perché c’è una leggenda vivente che vuole confermare se stessa. Perché questa lunga pagina di Formula 1, che con Michael Schumacher si sta definitivamente chiudendo, impone di pensare al dopo, a come riempire (forse vigliaccamente, chi lo sa?) il vuoto che questo pilota inevitabilmente lascerà.
Come dicevo all’inizio mancano tre gran premi, e tra meno di 48 ore ne mancheranno solamente due.
L’inizio del weekend di Shanghai, però, sta cominciando a intrecciare i piccoli e quasi invisibili fili della trama finale, della storia che verrà scritta domenica mattina (già, non dimentichiamoci che le trasferte europee sono finite e che dovremo alzarci relativamente presto per guardare questo primo atto dell’ultima sfida Schumacher/Alonso): le condizioni meteo e i problemi avuti da Felipe Massa con il suo propulsore potrebbero condizionare le strategie della Ferrari.
Incredibile, ma vero: sin da oggi, primo giorno, si sono fatti vivi nella zona del circuito la pioggia e il vento. E non è da escludere che siano questi fattori a determinare il risultato della competizione. Anche in Ungheria c’era stata la pioggia, e tutti ricordiamo come andò a finire: le Michelin volavano e le Bridgestone crollavano.

In questo fine settimana, però, l’acqua si sta facendo vedere con un certo anticipo, cosa che a Budapest non accadde. In terra magiara le nuvole avevano fatto i capricci nel bel mezzo della corsa, e quando accade questo, si sa, è spesso lo scompiglio a farla da padrone, a decidere dispettosamente chi vincerà e come. Non è sicuro che domenica pioverà, ma escludere l’avversità delle condizioni meteo rappresenterebbe un errore grave, che ai box non commetterà nessuno.
Per quanto riguarda Massa, in mattinata i tecnici di Maranello hanno riscontrato dei problemi sul suo motore: la Ferrari ha preferito correre immediatamente ai ripari e cambiarlo, decisione che costerà le solite dieci posizioni in griglia addebitate sui tempi che Felipe segnerà domani.
In testa alla classifica delle libere del venerdì, sia nel corso della prima che della seconda ora, è salito Alexander Wurz, sulla Williams.
Michael Schumacher è stato prima quarto e poi quinto, mentre Alonso nella prima ora non ha girato e nella seconda si è piazzato proprio dietro al rivale tedesco.
Imponente, come sempre, la presenza dei tester: tra i tanti (e “soliti”) nomi, è spiccato quello di Alexandre Premat, che ha provato una Midland, e di Michael Ammermuller, giovane driver tedesco impegnato con la Red Bull motorizzata Ferrari. Anche un altro ragazzo proveniente dalla Germania (e cresciuto vicino al luogo in cui lo ha fatto Schumacher…) si è messo in evidenza nelle prove libere odierne, ma con il suo nome stiamo già familiarizzando: Sebastian Vettel. Con la BMW Sauber ha agganciato il secondo posto dietro Wurz nella seconda e definitiva ora.
Le qualifiche andranno in onda domani mattina, quando in Italia saranno le ore 8:00.
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